L'ambientamento delle caridine...
e gli accessori di un caridinaio
Quando acquistiamo delle nuove caridine non possiamo inserirle direttamente in vasca senza alcuna precauzione. E' necessario avere alcune accortezze sia per il benessere delle nuove arrivate che per quelle già presenti in vasca.
Se acquistiamo da privati oppure online su siti specilizzati di solito la spedizione avviene utilizzando un box in polistirolo perchè è un materiale che isola molto sotto il profilo termico ma anche perchè è abbastanza resistente agli urti.
Lo stesso viene riempito con palline di polistirolo e/o fogli di giornale e poi sigillato con dello scotch da imballaggio largo. Per aprire il box bisogna essere delicati per evitare di romperlo o sballottare troppo i nostri nuovi ospiti. |
All'interno del box potremmo trovare anche uno "scaldino" a seconda del periodo di spedizione e delle temperature; nulla di preoccupante, basta lasciarlo dov'è o adagiarlo nel cestino dell'immondizia. A questo punto possiamo prendere i sacchetti di plastica in cui sono state imbustate le caridine. Parlando di sacchetti è necessaria una precisazione e cioè ne esistono di diversi tipi: quelli traspiranti, che durante il viaggio espellono la Co2 e lasciano entrare ossigeno, e quelli non traspiranti.
Come già sappiamo, le caridine non amano improvvisi sbalzi di valori e temperature e per tale ragione necessitano di un ambientamento prima essere inserite in vasca.
Personalmente metto in atto due metodologie di ambientamento:
Come già sappiamo, le caridine non amano improvvisi sbalzi di valori e temperature e per tale ragione necessitano di un ambientamento prima essere inserite in vasca.
Personalmente metto in atto due metodologie di ambientamento:
Il primo metodo prevede che il sacchetto, ancora chiuso, venga immesso direttamente in vasca. In questo modo l'acqua nel sacchetto raggiungerà la stessa temperatura della vasca.
Dopo un pò si può aprire il sacchetto e, lasciandolo sempre a mollo, con una siringa o un bicchierino si inseriscono piccole quantità di acqua della vasca dentro al sacchetto. Così, in modo graduale, abituiamo le caridine ai valori della nostra vasca. Questa tecnica è sconsigliabile con un sacchetto traspirante perchè lo scambio di liquidi è molto alto. |
Il secondo metodo prevede l'uso di un boccale di plastica pulito, un tubo per areatore e un rubinetto in plastica. In pratica, bisogna aprire il sacchetto dove sono state imbustate le caridine e svuotarlo nel boccale. Questo sarà poi posizionato su una base stabile ad un'altezza inferiore rispetto alla vasca; un'estremità del tubo per areatore và inserito in vasca mentre l'altra attaccata al rubinetto va messa nel boccale. Succhiando l'aria nel tubo faremo arrivare l'acqua della vasca nel boccale e potremo regolare il flusso grazie al rubinetto. Così facendo possiamo applicare il metodo goccia a goccia in modo da ambientare gradualmente le caridine ai valori e alla temperatura del caridinaio ospitante.
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Di solito per un ambientamento efficace sono necessari dai 45 ai 60 minuti, se è inverno forse anche qualcuno in più. Meglio prudenza piuttosto che fretta.
Prima di procedere all'inserimento in vasca sono solito fare un controllo della conducibilità dell'acqua nel boccale o nel sacchetto, verificando che il valore sia uguale o per lo meno molto simile a quello dell'acqua del caridinaio.
Per fare questo mi avvalgo di un conduttimetro HM-Digital AP-2, ma ne esistono di diverse marche e prezzo e tutti egualmente validi. Il mio misura la conducibilità in microsimens (μS), altri in TDS o ppm, ma il funzionamento è lo stesso. Questo strumento peraltro misura anche la temperatura dell'acqua. |
L'acqua con la quale sono state spedite le caridine non va mai inserita in vasca per evitare inquinamenti e/o trasmissioni di patogeni particolari.
Per evitare di immettere l'acqua della spedizione nel caridinaio ci avvarremo di un retino, ma non uno generico per pesci; meglio acquistarne uno specifico per caridine, perchè di dimensioni ridotte e con una maglia molto fine e delicata.
Col retino procederemo a pescare dolcemente le nuove caridine, una ad una, e ad inserirle in vasca. All'inizio può succedere che siano un pò timide e quindi si nascondano ma è tutto normale, serve solo un pò di pazienza e le vedremo pascolare sul fondo. |
Un altro importante accessorio per il caridinaio è il ph-metro. Con questo strumento possiamo tenere sotto osservazione il valore del PH in vasca.
Monitorare questo elemento è importante sia perchè si controlla il funzionamento del fondo allofano e quindi eventuali sbalzi di valori dannosi alle caridine ma anche per le ragioni legate alla concentrazione di NH3 e al rischio della tossicità dell'ammoniaca totale in vasca. Esistono diversi tipi di ph-metri e soprattutto di prezzi molto differenti (da poche decine di euro fino a centinaia o migliaia di euro). Personalmente ne uso uno economico, uguale a quello in foto, e posso ritenermi abbastanza soddisfatto in quanto sufficientemente affidabile purchè tarato frequentemente. |
Tra gli altri accessori essenziali del caridinaio, infine, ci sono i test di GH, KH, NO3, NH3, NH4 e NO2.
Ovviamente da prendere in considerazione solo test a reagente, quindi liquidi o a goccia. Evitare di acquistare le strisce tornasole assolutamente imprecise e superficiali. I primi 3 test (NO3, GH e KH) sono essenziali e vanno eseguiti almeno una volta al mese per tenere sotto controllo l'andamento della vasca. Gli ultimi 3 test (NH3, NH4 e NO2), invece, sono essenziali all'avvio della vasca, per valutare la maturazione del caridinaio durante il processo di nitrificazione e quindi per stabilire quando poter inserire i nostri animali. |